14 Commenti
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Avatar di Andrea M. Alesci

Splendida puntata, Sara. Non poteva esserci migliore inizio per il primo Mattone, e ritrovarmi lì in fondo tra i consigli con una vecchia puntata di Linguetta mi ha fatto emozionare 😊.

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Avatar di Sara Cappelletti

Ma che felicità, Andrea, farti emozionare! ☺️

Grazie.

Pensa che quella vecchia puntata riposava tra i miei preferiti da un bel po', in attesa di essere riletta e messa in connessione con altri pensieri importanti.

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Avatar di Espérance Hakuzwimana

Ciao

Contenuto molto bello e anche l'idea della newsletter! Grazie!

Poco tempo fa è uscito il mio saggio che si chiama "Tra i bianchi di scuola" (Einaudi, 2024) pensato proprio per gli/e insegnanti italiani; e il primo capitolo è proprio "Il nome". Non voglio farmi pubblicità o altro ma è un testo che ho scritto proprio perché questo tema mi sta particolarmente a cuore.

Per quanto riguarda le domande: per una che si chiama Espérance Hakuzwimana diciamo che è stato (ed è ancora) un tema molto centrale della mia esperienza quotidiana.

Ho imparato però che dopo gli anni dell'incertezza e della costruzione della mia identità, è anche mio compito mettere in gioco il mio desiderio di essere vista dalle persone che incontro e dagli spazi che attraverso. Quindi con ferma dolcezza pretendo sempre che, qualora non si avesse la più pallida idea di come pronunciarlo, mi venga chiesto e io sono sempre ben felice di insegnarlo. Anche perché poi è molto più facile di quello che sembra 😅

Così, come suggerisco da sempre: chiedere se non si capisce, chiedere se non si sa, chiedere come si può migliorare e tenere in conto di poter sbagliare ricordandosi che chi insegna qualcosa a qualcuno non per forza deve essere maggiorenne e stare dietro a una cattedra!

Ciao ✨

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Avatar di Sara Cappelletti

Ciao Espérance,

grazie per essere passata di qui e per aver lasciato un commento così ricco di spunti di riflessione.

Grazie anche per i consigli, soprattutto di lettura del tuo saggio, che mi dispiace essermi persa e che avrei tanto voluto avere tra le mani prima di scrivere questa puntata (vado, quindi, a recuperarlo subito).

Mi piace tanto l'espressione che hai usato per descrivere il tuo modo di pretendere di essere vista e riconosciuta: "ferma dolcezza". Credo che riuscire a dialogare con gentilezza e al tempo stesso con assertività sia qualcosa di prezioso, che andrebbe praticato e insegnato anche a scuola.

Le ultime tre righe che hai scritto, poi, aprono un mondo. Quasi quasi – con il tuo permesso – le uso come punto di partenza di una delle prossime newsletter...

Ciao a te e a presto❣️

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Avatar di Elisa Rainolter

Complimenti Sara, una straordinaria prima puntata.

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Avatar di Sara Cappelletti

Grazie di cuore, Elisa.

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Avatar di Maurena

Ciao, non saprei cosa consigliarti ma anche se non sono straniera il mio nome è stato spesso cambiato , dicendo che non era facile ricordarlo o comunque era più semplice memorizzare un nome simile. A scuola mi chiamavano per Cognome e anche lì con un diminutivo scherzoso.... quello che hai espresso è proprio vero e da considerare, grazie e buon anno . un abbraccio Maurena

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Avatar di Sara Cappelletti

Ciao Maurena,

grazie per il tuo commento, che fa capire molto bene come tutto quello che viene percepito come strano, spesso, venga anche in qualche modo cancellato.

Sono cose che poi – per qualche persona di più, per qualche altra di meno – possono rimanere sotto pelle a lungo e influenzare la nostra percezione di noi stessə.

Buon anno anche a te e un abbraccio,

Sara

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Avatar di Alice Orrù

Quanto mi sarebbe piaciuto avere questo episodio della tua newsletter come fonte per la mia sullo stesso tema! (Grazie per averla citata 💙)

Leggendo la tua esortazione al "nominare, nominare, nominare" ho pensato a un aspetto molto frequente della mia vita in Catalogna: le persone ripetono spesso il mio nome. Negli uffici pubblici, negli studi medici, in quei posti dove esiste un front-office, ma anche al telefono: il nome si ripete spesso, come a confermare che sì, sto parlando proprio di te e e con te. È una cosa che con le persone italiane della mia famiglia abbiamo notato spesso, e trovo che in Italia non avvenga con la stessa frequenza. L'effetto è senz'altro positivo, avvicina la comunicazione, accorcia le distanze.

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Avatar di Sara Cappelletti

Ciao Alice,

che bello leggerti qui! 💛

Grazie a te per la tua newsletter, che leggo sempre con carta e penna a portata di mano e che mi incoraggia ogni volta a mettermi in discussione e a provare a fare meglio.

Bellissima questa cosa che racconti del nominare in Catalogna e dell'effetto di calore che porta con sé.

In Italia, sono d'accordo, non accade così spesso. Tant'è che – mi ci fai pensare proprio ora – credo proprio di aver capito pienamente l'importanza del chiamare per nome non nell'interazione con altri adulti, ma quando ho lavorato nella scuola primaria, grazie alle piccole persone che avevo di fronte, che ripetevano continuamente il mio nome: per attirare la mia attenzione, per salutarmi, per chiedermi un consiglio, insomma, ogni volta che mi rivolgevano la parola.

Quando entravo dalla porta e loro urlavano "Saraaa!", io mi sentivo vista, riconosciuta e accolta. Mi sentivo bene, insomma.

Allora, senza neppure pensarci troppo (per lo meno all'inizio), ho preso a fare lo stesso, a usare tanto e con cura i loro nomi, e questo continuo svolazzare di nomi pronunciati ad alta voce all'interno della classe ha contribuito a creare – ne sono certa – vicinanza e affetto.

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Avatar di Alice Orrù

Ci si sente bene, sì. Grazie per averne scritto!

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Avatar di Vincent Le Monde

Hai davvero centrato il punto, ed è una questione che riguarda tutti: anche coloro che sono animati dalle migliori intenzioni e respingono sinceramente qualsiasi atteggiamento razzista o di superiorità culturale. Tra l'altro, su un piano molto più personale e intimo, ho conosciuto io stesso fin da bambino i disorientamenti che possono essere legati al nome. Tanto che, dopo cinquant'anni di scarsa consapevolezza, ho deciso che era arrivato il momento di "morire" al nome che mi era stato imposto e scegliermi il mio "vero nome".

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Avatar di Sara Cappelletti

Ciao Vincent, sono contenta che la puntata sia stata di tuo interesse.

Grazie per aver parlato di consapevolezza e anche per aver sottolineato quanto questioni come questa tocchino proprio chiunque.

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Avatar di Il dizionario di Mamma Babel

Ciao Sara,

complimenti per questa nuova newsletter. Hai portato alla luce delle situazioni che viviamo nel quotidiano, anche fuori dai contesti di apprendimento, e che spesso trattiamo in automatico. Come insegnante di lingua Italiana in Francia, ho a che a fare con nomi che non appartengono alla mia lingua d'origine praticamente sempre! Sono d'accordo con tutto ciò che scrivi. Penso però che bisogna fare attenzione a non cristallizzare il discorso unicamente in una prospettiva di inclusione/esclusione. In tanti anni, ho sbagliato la pronuncia di tanti nomi e ho chiesto spesso agli alunni di aiutarmi a pronunciarli. Le reazioni sono diverse, tante quante sono le persone: dal fastidio all'ilarità. E questo vale anche per il mio nome: non sai quanta gente storpia quotidianamente il mio nome e cognome (ma per il cognome succede sempre anche in Italia!). In fondo ciò che conta di più è il nostro atteggiamento, il "come"...che traspare al di là dei nostri errori. A presto!

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